PLUTA mette in guardia di fronte alle truffe in Internet in materia di insolvenza

PLUTA Rechtsanwalts GmbH mette in guardia di fronte a nuovi casi di truffa in Internet. I cybercriminali si presentano come avvocati e curatori fallimentari e offrono in vendita prodotti di asserite imprese insolventi.

In tale contesto i truffatori contattano le imprese per e-mail e comunicano che verranno vendute giacenze di magazzino a prezzi molto convenienti nell’ambito di una procedura di insolvenza. Le imprese insolventi e i prodotti in realtà non esistono. I truffatori pretendono un pagamento anticipato e non vi è alcuna consegna delle merci. Gli autori operano in modo molto mirato, per apparire credibili. Così vengono falsificate ordinanze dei Tribunali circoscrizionali e utilizzate firme di e-mail con il logo del falso studio legale. Sia la struttura dei siti web che i contenuti sono molto professionali.

Nelle scorse settimane PLUTA è venuta a conoscenza che i truffatori hanno copiato pressoché pedissequamente il sito web di PLUTA, per trasmettere un’impressione di autenticità sul sito web falso. PLUTA ha presentato una denuncia penale. Un sito web è già stato disattivato, dopo che PLUTA ha segnalato il caso al rispettivo gestore del server e alle autorità.

Imprese e privati possono subire notevoli danni finanziari. Gli interessati dovrebbero segnalare i casi di truffa alla polizia. PLUTA avverte che gli avvocati e i curatori fallimentari non inviano e-mail di massa non richieste e non si occupano della liquidazione di merci provenienti da procedure di insolvenza. Inoltre, bisognerebbe accertarsi che uno studio legale esista effettivamente e che si occupi di procedure di insolvenza. A tale scopo può essere utile consultare l’Albo federale degli avvocati all’indirizzo https://bravsearch.bea-brak.de/bravsearch/index.brak.

Michael Pluta, avvocato e Managing Partner presso PLUTA, chiarisce: «I truffatori agiscono in modo molto accurato e falsificano tutti i documenti. Abbiamo perciò deciso fin da subito di fornire pubblicamente informazioni in merito, al fine di mettere in guardia le imprese. Non si può ammettere che criminali traggano profitto da ipotetiche procedure di insolvenza e abusino della serietà della nostra professione.»